La testata è un collage ottenuto da una vignetta di Vermi di Rouge.
La violenza sui e sulle manifestanti è sistematica, è gergo repressivo, non si tratta di casi isolati ma è il metodo attraverso il quale si definisce la “democrazia”. Non c’è dissenso che non venga criminalizzato. Non c’è critica che non venga demonizzata. Non c’è reazione che non venga punita e non c’è attivismo che non venga costretto alla passività.
Sorvegliare e punire: questo è il metodo. Non perché l’abbia detto Foucault, la cui lezione deve restare impressa nella nostra mente, ma perché è così.
I crimini di Stato vanno dettagliati e documentati esattamente come si fa con il femminicidio e con tutto ciò che attraverso la violenza tenti di riportare tutto all’ordine precostituito. Di fatto si tratta sempre e comunque di ordini a difesa di privilegi. Di una casta, di un genere, di una etnia.
Con Bollettino di Guerra teniamo traccia della violenza sistemica che riguarda donne e bambini per mano di chi, uomini violenti, sente legittimate le proprie azioni dalla cultura patriarcale.
Con Prove tecniche di Dittatura teniamo traccia della repressione e della deriva autoritaria che riguarda il nostro paese servendoci di una rassegna stampa per analizzare il modo attraverso il quale i media distorcono le notizie.
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